giovedì 24 novembre 2011

DELIZIE CARSICHE/1

















Sì, siamo stati via la scorsa settimana. In origine il viaggio doveva essere un altro...ma per motivi che non sto a spiegare, la meta è cambiata all'ultimo momento. Ma, come si sa, a volte ciò che avviene per caso si rivela poi la più splendida sorpresa che ti potessero fare!
Trieste, il Carso li conosciamo già un pochino...anzi, a dir la verità noi amiamo molto questa città e il suo "enroterra". Così come adoriamo i paesini che segnano il confine con la Slovenia, terre carsiche di straordinari colori, calda accoglienza e deliziosa cucina. Si tratta di cibo genuino, con tradizioni forti e robuste, ma che rivela anche un volto nuovo, contemporaneo.
Oggi in particolare vorrei solo accennare alla ricchezza di sapori di queste terre. Perchè la cosa è più complessa di quanto possa apparire a prima vista (o "al primo assaggio"!). I sapori sono ricchi di contaminazioni dell'est Europa, ma sono tante anche le sfumature austriache.
I nostri ottimi ospiti, proprietari e bravissimi gestori del B&B "Le Casite", (a Trebiciano, una manciata di casette vicino a Opicina), sono il nostro punto di riferimento laggiù. Oltre a essere uno dei migliori Bed and Breakfast provati in Italia, per una serie di motivi che al più presto illustrerò, loro consigliano tanti posti interessanti dove andare: per bere un buon vino, acquistare il miglior miele d'Ilalia, dell'ottima birra artigianale e anche per mangiare cose squisite a prezzi più che onesti. Si tratta di luoghi di innegabile fascino, immersi nella campagna carsica. Antiche "gostilne" che da generazioni propongono cibi corposi, sani e fatti come un tempo. Occore dire che questi posti in autunno sprigionano una così forte personalità da lasciare abbagliati. Boschi rossi e arancio, suolo argento di roccia, campanili, tetti di case piccole e teneramente robuste. Viti d'oro e prati verde smeraldo. Il paesaggio nasconde in sè una nota struggente; è bello, ma di una bellezza ruvida e dura.







E il cibo, tanto per tornare all'argomento, è pure lui così.
Le cose gustate sono state tante, alcune notevoli, ma vorrei cominciare la "Ravbar", gostilna dal 1888.
Qui, dopo aver scoperto che eravamo due vegetariani, non si sono scomposti per nulla e ci hanno servito una zuppa di frutta e verdura a dir poco celestiale, seguita da un piatto unico di verdure.
La prima è stata da noi esaminata attentamente per scorgerne gli ingredienti. Il sapore dolce e agrumato faceva pensare all'arancio e alla mela. Ma c'era anche qualcosa di estremamente ricco e pieno. Carote e..non riuscivamo a capire. Alla fine ci siamo arresi e abbiamo domandato. Ci hanno risposto "basilico".
La zuppa, servita in un grande piatto con una piccola cavità al centro, era accompagnato da un panino alle erbe, annodato e adagiato sul piatto, proprio sopra la vellutata.












Una volta a casa, inutile dire, ho provato a replicare. Non ho imbroccato esattamante il sapore che ricordavamo...Ma ci sono andata vicino.


ZUPPA DI FRUTTA E VERDURA ALLA "RAVBAR" come l'ho fatta io


5, 6 carote

2 piccole mele renette

un mazzetto di basilico

1 scalogno

1 pizzico di zenzero in polvere

mezza arancia spremuta



Ho affettato sottile lo scalogno, l'ho messo in una pentola di terracotta con un filo di olio e.v.o. e un cucchiaino raso di zenzero in polvere. Una volta appassito lo scalogno ho aggiunto le carote tagliate a tocchetti, atteso circa un minuto e aggiunto le mele tagliate a cubotti. Ho sfumato con il succo dell'arancia e poi ho coperto tutto a filo con dell'acqua. Il tutto cuoce in circa 25 minuti. Alla fine ho buttato in pentola il basilico e ho frullato la verdura in modo da ottenere una vellutata.

La mia è rimasta molto arancione, quella dello Zavbar era molto più verde...Che ci sia un segreto dello chef che non hanno voluto svelarmi? :)


Non importa, anzi, così deve essere!


La zuppa è risultata comunque ottima, nutriente e corroborante. L'ideale per una serata d'inverno, guardando, fuori dalla finestra, i tetti fumare dai loro camini e pensando con nostalgia alla Slovenia e al caro Carso.


























A presto altre cose scoperte e amate.

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