Intanto, mentre la seconda torta cuoce beata, si son fatte le otto e io finisco di impacchettare gli ultimi piccoli doni. Il maglione finito appena in tempo, la sera prima, l'ho messo sullo stendino tutta la notte per prender la forma. Alla luce del giorno lo trovo quasi bello e sono soddisfatta. Per ultima cosa confeziono le due Tatin ancora leggermente tiepide. E poi si parte per la nostra giornata. Abbiamo ben due case da visitare.
lunedì 26 dicembre 2011
TART TATIN PER NATALE
Intanto, mentre la seconda torta cuoce beata, si son fatte le otto e io finisco di impacchettare gli ultimi piccoli doni. Il maglione finito appena in tempo, la sera prima, l'ho messo sullo stendino tutta la notte per prender la forma. Alla luce del giorno lo trovo quasi bello e sono soddisfatta. Per ultima cosa confeziono le due Tatin ancora leggermente tiepide. E poi si parte per la nostra giornata. Abbiamo ben due case da visitare.
martedì 20 dicembre 2011
IL NATALE MI SFUGGE
Ma assolutamente non mi lamento! Per prima cosa HO UN LAVORO, e quindi ringrazio per questo.
E per seconda cosa mi piace anche il mio lavoro e mi ritengo molto fortunata. Certo, è imprevedibile, talvolta difficile, e alterna giorni splendidi ad altri bui con conseguenti sbalzi umorali della sottoscritta. Ma quest'anno sono soddisfatta. Anche se mi è mancata moltissimo la mia cucina. E dire che questo sarebbe il primo Natale nella nuova cucina! Spesso avrei voluto tornare a casa tuffare le mie manine in burro zucchero e farina!!!
Qualcosa sono riuscita a combinarlo, in realtà. Gli speculoos (quelli di Sigrid): ormai da qualche anno sono immancabili protagonisti delle nostre amate colazioni pre-natalizie!
Amati fin da quell' assaggio di oramai tanto tempo fa, la mia prima volta nella romantica e stupenda Bruges... Non appena trovai questa ricetta li feci immediatamente.
Ah, la cannella! Ma può esistere il Natale senza il suo profumo? :) E comunque i biscotti sono quel tipo di cosa che adoro fare, vuoi per la componente "plastica" ovvero per la manipolazione dell'impasto, vuoi per il fatto che stimolano la fantasia...e poi mi piace mangiarli, offrirli accanto alla tazzina del caffè o insieme a un buon te. Inoltre io colleziono formine per biscotti da anni. Ovunque vado cerco di tornare a casa con il prezioso oggetto e anche i mercatini delle pulci spesso ne offrono di antiche e affascinanti!
Ora sul mio quadernino delle ricette da fare per Natale avveo scritto "rugelach", "julekake" e "babka al cioccolato"...Chissà!!!
Biscottini "bretzel"
45 gr di zucchero
1/3 cucchiaino diestratto di vaniglia
65 gr di burro morbido
1 uovo felice medio
110 gr di farina bio
una noce di burro per la teglia
Prima di tutto imburrare la teglia in ogni angolo. Io faccio fondere leggermente la noce di burro e poi, con un pennellino dalle setole in silicone, distribuisco bene il burro su tutte le parti della teglia. Mettera le teglia così imburrata in frigorifero.
In una ciotola mettere il burro, lo zucchero e impastare (ancher usando le fruste elettriche). Poi aggiungere l'uovo, l'estratto di vaniglia e, per ultima, la farina.
Stendere subito l'impasto sulla teglia con una spatola morbida. Ci vorrà un po' di pazienza, bisogna far sì che tutte le formine siano ben piene di impasto e che il resto della teglia sia pulito (o quasi) da residui di composto.
Infornare i biscotti a 160° C per circa 10 -12 minuti.
Estrarre la teglia dal forno quando i biscotti saranno leggermente dorati, aspettare circa 5 minuti e poi prendere la teglia e capovolgerla danda dei piccoli colpi sul tagliere o sul tavolo. I biscottini cadranno pian piano.
Si possono cospargere di zucchero a velo oppure intingerli uno a uno nel cioccolato fondente fuso e lasciarli raffreddare poi sulla carta da forno.
mercoledì 7 dicembre 2011
DELIZIE CARSICHE/2
Ok, forse non è propriamente "carsico" questo dolce. Ma io me ne sono letteralmente invaghita. E in fin dei conti l'ho mangiato nella gostilna di cui sopra! Quindi è un dolce tradizionale a tutti gli effetti, è di una zona molto circoscritta -così mi hanno raccontato- e non si prepara quasi più. Diciamo che non è esattamente la quint'essenza della leggerezza...Ma lo stile, il profumo, il sapore e le stesse materie prime di cui è fatto hanno tutta l'aria di certe cose gustate a Budapest o preparate dai miei amici ungheresi.
Innanzitutto c'è la mela con la sua prediletta compagna uvetta. Poi un altro matrimonio d'amore (a tre però): la ricotta, le noci e i semi di papavero cotti nel latte bollente.
La cosa che mi ha affascinato è la suddetta torta si compone di vari strati, ultimo dei quali quello di mele. Ma sono davvero tanti questi piani! Direi almeno 4! Sì perchè, lo ammetto, non ho ancora avuto il tempo necessario per studiare bene le varie (ma poche) ricette trovate. E poi anche la realizzazione non pare immediata. Ma secondo me basta un attimo di calma, un occasione speciale in cui lasciarsi andare e accettare di buon grado il fatto che si assumeranno circa un migliaio di calorie in una sola fetta di dolce. Penso che la proverò a Natale.
Per ora dico solo che ne vorrei sicuramente una fetta emi piacerebbe farla assaggiare a un po' di persone.
Il suo nome è "Gibanica" ma si pronuncia "gibanìza".