lunedì 11 febbraio 2013

PANE DI SEMOLA...DALL'ARIA MAROCCHINA



Un pomeriggio di neve, di bianco. Bianco anche perché ho appena finito di tinteggiare la galleria, ma proprio appena-appena finito...
Nel senso che stamattina ho dato le ultime pennellate e poi, all'una, avvertendo un certo appetito, mi sono letteralmente rifugiata in casa al calduccio, con un braccio dolorante (il pennello è pesante, soprattutto quando è intriso di vernice e deve essere usato su una parete di pietre vetuste e antichi mattoni...).
E così mi sono goduta un po' i miei tre micini che mi hanno fatto ottima compagnia (a loro modo, s'intende) mentre consumavo il mio pranzo, radio a volume basso e membra spossate.

Poi mi viene in mente che non ho più pane, che è lunedì (e il mio fornaio preferito è chiuso) e più di tutto non ho nessuna voglia di uscire...perché adesso i centimetri di neve sono quasi 30...

E allora pane di semola sia! Quel tipico pane che ogni tanto mi dimentico e che pure ci pace un sacco. E' veloce, semplice e ci vuole proprio solo la farina di semola e pochissimo lievito di birra secco.
Ma lungi da me sminuire questa specie di focaccia leggera e morbida: è squisito, quindi va fatto anche quando fuori c'è il sole...
Dimenticavo, la ricetta viene dal libro "Fare il pane con la macchina del pane", di Cathy Ytak.
Ma potete farlo tranquillamente a mano, come ho fatto io oggi!

Pane di semola

225 gr di farina di semola
125 gr di acqua appena tiepida
1 cucchiaino di lievito di birra secco
1 cucchiaino di sale
1 cucchiaino di olio e.v.o.

Mescolare la farina con il lievito, il sale e unire l'acqua tiepida e l'olio.
Impastare fino a ottenere una palla bella liscia e lasciarla lievitare circa due ore e mezza.
Poi stendetela in una forma tonda, che stia in una padella. Oppure fate come me, dividetelo in quattro parti e create delle "focaccine" che stiano, a questo punto, in una padellina da pancake.

Poi procedere alla cottura in padella, possibilmente antiaderente.
Disponete il vostro impasto in padella e cuocetela qualche minuto per lato, coprendola con un coperchio.
Otterrete un pane morbido, un po' abbrustolito e bello gonfio. Buonissimo.